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Jan 22, 2024"Hava Nagila (The Movie)", documentario sull'adattamento ebraico
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Di Rachel Saltz
"Hava Nagila": forse lo trovi troppo kitsch, troppo cliché, una scorciatoia troppo facile per tutto ciò che è ebraico. O forse la trovi orecchiabile e incontrovertibile, una canzone che associ al perderti in mezzo alla folla, spalla a spalla con altri festaioli a un matrimonio.
Che ti faccia dimenare o ballare, sei in buona compagnia e parte di una storia più ampia, come dimostrano la regista Roberta Grossman e la scrittrice Sophie Sartain nel loro vivace documentario "Hava Nagila (The Movie)". Attraverso l'improbabile prisma di questa canzone, il documentario riesce a raccontare una complicata storia di adattamento culturale fornendo allo stesso tempo uno sguardo nuovo su una buona parte della storia ebraica moderna, dalla povertà all'abbondanza, dallo shtetl in Ucraina a Israele alle periferie d'America, quell'"altra terra promessa".
Le interviste sono per lo più buone e istruttive, ma i filmati storici ben scelti sono migliori. Un montaggio di fantasiosi bar mitzvah è evidenziato da qualcosa modellato: fegato tritato? - decorato con un rotolo della Torah e il nome Sidney.
I realizzatori mescolano il giocoso e il serio, con solo errori occasionali. (La narrazione fuori campo è irritante e carina.) E continuano ad arrivare notizie interessanti. Harry Belafonte parla in modo commovente dell'esecuzione della canzone in Germania dopo la guerra. Glen Campbell l'ha imparato suonando i bar mitzvah quando si è trasferito a Los Angeles.
E poi c'è Bob Dylan. Il critico musicale Josh Kun definisce la versione balbettante e mozzata di Dylan, completa di jodel in stile Jimmie Rodgers, "un abbraccio e un rifiuto", che sembra proprio l'atteggiamento giusto.
Dati sui film forniti da IMDb.com
Apre venerdì a Manhattan. Diretto da Roberta Grossman 1 ora e 13 minuti; Non valutato
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