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Centro Culturale a Castelo Branco / Mateo Arquitectura

May 30, 2023May 30, 2023

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Descrizione testuale fornita dagli architetti. 1- Il progetto secondo il suo autore La piazza è una superficie, una topografia disegnata in relazione al movimento dell'acqua e costruita dai pedreiros, seguendo schemi astratti ma non casuali. Su questa superficie galleggia un oggetto. Alla sua base l'acqua, qui ghiacciata a formare una pista di pattinaggio.

2- Il rapporto tra il Centro Culturale e la Piazza. Il progetto ha presentato la sfida di affrontare la grande complessità dello spazio pubblico e i vari problemi di traffico e urbani del centro storico di Castelo Branco. Lo scopo del Centro Culturale, inoltre, era quello di trasformare il centro storico in un centro culturale nevralgico per la città.

La piazza, progettata in una prima fase (2007), si modella sul sito per far fronte ai problemi topografici iniziali e accogliere i vari edifici progettati per raggiungerla. Situato sul pendio della collina che conduce al castello, sfrutta la topografia per formare fasce trasversali, dando origine nello spazio centrale del progetto ad una piazza i cui dolci pendii danno origine quasi naturalmente ad una vasca d'acqua al centro del la piazza, di fronte al Centro Culturale.

Il Centro Culturale, costruito nella seconda fase, pur facendo parte del progetto originale, galleggia su due palafitte sopra la piazza, come un ponte, liberando alla base una pista di pattinaggio sul ghiaccio coperta, e dando continuità a questo grande spazio pubblico, per la piazza e al parco adiacente. Costituisce un'altra parte della piazza, ispirandosi alla tradizione portoghese del pattinaggio e al freddo clima continentale. Con la sua facciata in legno, in contrasto con il cemento armato zincato della parte sospesa, è una bolla di attività, un tetto e un pavimento che fluttua sopra il sito, mettendo in relazione la sequenza urbana, la piazza e il parco.

Scendendo una delle rampe generate dalle pieghe della pavimentazione di Praça Largo da Devesa, arriviamo all'ingresso principale del Centro Culturale Castelo Branco. Ci avviamo verso di essa, abbagliati dalla grande facciata di lamelle di legno, orientabili in un punto per regolare l'illuminazione, che ci guardano dall'alto della loro posizione nell'aria. Quasi senza che ce ne rendiamo conto, questa discesa ci porta alla reception, situata sotto il livello e che immette in una grande galleria. Questo piano ospita anche la zona amministrativa. Proseguendo con le variazioni del livello del pavimento, una pendenza graduale ci porta al parcheggio, pubblico, che si sviluppa al di sotto dell'edificio e della piazza.

All'interno dell'edificio, il piano terra è solo uno spazio di transizione, di collegamento con i piani superiori. All'esterno, invece, questo piano è la manifestazione del collegamento tra la piazza e il Centro Culturale, ospitando una pista di pattinaggio che si estende da un lato all'altro dell'edificio e interagisce direttamente con il suo ambiente, diventando un fulcro di attività. È uno spazio all'aperto che genera movimento, colore, luce notturna e musica.

I lucernari sfruttano questa apertura al piano terra per far entrare la luce nel piano seminterrato, creando un ambiente luminoso e accogliente. Rientriamo attraverso un altro ingresso al piano terra, sotto la facciata in legno. Ai livelli più alti troviamo l'auditorium e una galleria che imitano la struttura dell'edificio, formando spazi a doppia altezza.

Ad una estremità, la sala espositiva occupa il primo e il secondo piano, con una rampa per cambiare livello che accompagna la struttura dell'edificio. In questo modo il visitatore ha una visione d’insieme dello spazio.

Dall'altra estremità, anche l'auditorium si adatta naturalmente alla curva dell'edificio con la sua disposizione dei posti a sedere. Tutto in nero, contrasta con i toni più chiari del palco per focalizzare l'attenzione del pubblico. Oltre a questi spazi, il primo piano ospita anche i camerini, con accesso diretto al palco. Al secondo piano, di fronte al palco, si trovano la sala di regia e un bar collegato con l'ingresso principale dell'auditorium dove i visitatori possono rilassarsi. Su questo piano si trova anche uno spazio polivalente, racchiuso tra la sala espositiva e l'auditorium. L'ultimo piano offre viste mozzafiato su Castelo Branco, con il castello che dà il nome alla città. Infine, la copertura, che nasconde tutti i macchinari, si apre in un grande lucernario sulla sala espositiva, garantendo un'illuminazione naturale.