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PAN Bakery Milano / studio wok

Jun 25, 2023Jun 25, 2023

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L'incontro tra Giappone e Milano in un bar di quartiere. Il progetto architettonico di Pan nasce dalla volontà di creare una trasposizione fisica e materiale del format innovativo del locale: Pan è una panetteria, cucina e wine bar, un locale di quartiere nato dalla collaborazione tra lo chef giapponese Yoji Tokuyoshi e Alice Yamada, con l’obiettivo di democratizzare la cultura giapponese.

L'intenzione primaria era quella di creare un rapporto stretto con il quartiere; grandi vetrate in legno di castagno con stipiti esterni in lamiera zincata donano alla città un fronte nuovo, rigoroso e prezioso. Le grandi vetrate proiettano gli interni del locale verso l'esterno, creando uno “spazio soglia” ibrido tra domestico e urbano.

All'interno, il rivestimento è neutro e accogliente, un contenitore in cui pochi elementi dal forte carattere diventano protagonisti come i due banconi che identificano le funzioni principali, panetteria e bar. Queste due anime sono ben definite ma allo stesso tempo convivono in modo fluido e naturale nello spazio: una lunga panca in legno corre internamente lungo la parete verso la strada, quasi a collegare i due ambienti del locale.

Il bancone del pane emerge protagonista appena si entra e trova nella panca esterna la sua materica anticipazione. Realizzato con pannelli grigliati in fibra di vetro verde, è un piccolo pezzo di architettura che abita lo spazio e reagisce con la luce naturale. Il suo colore dialoga con la tonalità sfumata del noren, e i drappi del soffitto creano un mondo tridimensionale sospeso, continuo ed effimero.

Fanno da quinta alla stanza la parete e il sistema scorrevole dell'antibagno, realizzato con un telaio in legno su cui sono fissati pannelli traslucidi in cellulosa pressata, anticipando una scatola monocromatica verde da cui emerge l'elemento monolitico in pietra di Moltrasio del lavabo .

L'area dedicata al bar vira verso sfumature più sobrie, con protagonisti il ​​legno di castagno tinto nero del bancone e gli inserti in acciaio inox. Un masso spaccato in pietra naturale ripristina l'equilibrio della tavolozza materica verso un'atmosfera quasi spirituale, celebrando la bellezza imperfetta e aggiungendo enfasi al rituale del riempimento dell'acqua.

Come nella proposta di cucina dello chef, anche nel progetto architettonico non mancano riferimenti alla cultura giapponese, non letterali e lontani dagli stereotipi. L'intenzione era quella di aggiungere uno strato di approfondimento, senza che diventasse troppo invasivo, lavorando sul concetto di qualità, sia nei materiali che nel dettaglio.

Paola Pintos